Grazie al prezioso contributo di Konrad, http://konradoutdoortraining.blogspot.com/e al suo invito a "ficcare il naso nel suo blog" proseguo con ancor più efasi nella costruzione di questo post.
Continuamo questo viaggio alla costruzione di identità e il titolo tocca proprio un ambito molto preciso: come direbbe un grande filosofo (di cui non ricordo il nome) "dietro ogni paura esiste il più grande desiderio" !
L'essere umano è motivato da due grandi spinte:
*la ricerca del piacere* e *l'allontanamento del dolore*
Dolore e piacere sono le due grandi leve sulle quali possiamo agire per motivare gli altri e ciò che determina a cosa associamo il dolore ed il piacere sono i valori, ovvero gli stati emozionali che desideriamo provare o quelli che vogliamo a tutti i costi evitare di dover provare.
Il nostro innato meccanismo di difesa ci guiderà sempre ad evitare dolore, dopodichè a pensare al piacere.
E' soprattutto l'allontanamento dal dolore che sprona le persone a prendere delle decisioni oppure a non decidersi mai.
All'interno di un'organizzazione per mantenere il senso del vivere sociale e lo scopo del ruolo e della propria mansione è necessario crearsi una precisa identità e rafforzarla continuamente.
Per fare ciò è importante conoscere la scala dei nostri valori, quali sono inostri bisogni e quali sono i bisogni dell'organizzazione. Siamo quindi pronti a dare il massimo di noi stessi, agendo con passione e con uno stato mentale positivo, creando relazioni positive, instaurare rapporti duraturi, agendo in modo tale che ogni possibile problema ostacolo possa essere trasformato in una .. sfida!
Fare formazione
15 anni fa
3 commenti:
Ciao Chiara, hai parlato di piacere e dolore, come fonte motivazionale, e questo è fondamentale nella nostra "umana" vita. Aggiungo che, purtroppo, il dolore è forse la fonte motivazionale più potente perchè siamo disposti a fare molto per evitarlo, rispetto alla motivazione di migliorare qualcosa che già ci soddisfa.
Ma, nel lungo periodo, i veri cambiamenti avvengono quando ciò che si fa per risolvere un problema o una situazione dolorosa, diventa piacevole e non ci si deve più sforzare per mantenere quell'atteggiamento o quel comportamento.
Non è facile decidere di voler cambiare, a volte ci si abitua al dolore o semplicemente cambiare le nostre abitudini e il nostro modo di pensare è fonte di disagio, basterebbe riuscire a fare un bilancio...si, un vero bilancio con "costi e ricavi"!
Valutare quanto ci costa mantenere una situazione che ci da dolore e, al contrario, quanto ricavo otteniamo nel decidere di agire in una direzione che risolva il dolore e mantenga il piacere.
Spero di essere stata chiara, ma è un argomento difficile da spiegare in poche righe, comunque spero ci sia lo spunto per riflettere. Ciao.
ciao chiara,premetto il fatto che non ti conosco e che la scelta di “commentare”il tuo blog è stata a pelle..eh si perché devo dire che io sono una che va molto a istinto e se devo dire la verità non sono stata delusa!ho letto che hai dei figli e trapela moltissimo la tua natura di mamma,ma in un modo positivo sai!hai dettto delle cose che molto spesso mi dicono i miei genitori ma senza riscuotere più di tanta approvazione e questo per colpa del mio orgoglio..però credo anche nella validità di esprimersi in certi modi e non in altri..a parte me..sento molto radicato in te in senso del dovere,ma dovere nel suo senso più profondo del termine,di responsabilità proprio!il dovere di essere lungimiranti,il dovere di saper fare delle scelte,di essere il più possibile coerenti.. di essere consapevoli che non sempre siamo noi in pole postino,ma questo non dev’essere motivo di noie o di aggrottamenti .Leggendo il tuo blog,non so perchè però ho pensato a un libro”i no che fanno crescere”.hai citato una frase“dietro ogni paura c’è sempre un grande desiderio” e io leggendo il tuo prodotto penso a quest’altra frase:”dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”,ora non le voglio relazionare come se fossero un’equazione,ma solo dirti che certe cose che hai scritto per me sono state motivo di riflessione sulla mia persona,sulla forza di volontà,sull’importanza di essere incisiva senza per forza essere aggressiva.Mi hai fatto ricordare che essere donna vuol dire avere forza,ma anche raffinatezza,che posso arrivare ovunque in punta di piedi ed essere ascoltata da tutti anche e ho una voce più pacata.non sempre”forte” è meglio..
Olà Francesca,
quanti complimenti !!! troppi!!!
L'affermazione che mi ha molto emozionato è che .... "sono state motivo di riflessione sulla mia persona,sulla forza di volontà,sull’importanza di essere incisiva senza per forza essere aggressiva." . Se un formatore si ponesse come obiettivo anche olo la capacità di stimolare alla riflessione sul sè, di aprire nuovi orizzonti di autovalutazione,beh penso che stia davvero facendo il suo mestiere.
Se arriverai a delle precise conclusioni mi farà piacere condividerle !!!
Vai che sei sulla buona strada
Posta un commento